Riccardo, che abitava non lontano da casa mia nel rione di Scorcola, è stato per me e per tanti altri amici di allora un ragazzo favoloso. Ricordo le sgroppate in bicicletta insieme e poi la frequentazione della scuola di musica del ricreatorio Guido Brunner in via dei Cordaroli (quasi a Roiano) con il maestro D'Iorio. Suonava il trombone a pistoni, ed io il B
bombardino o flicorno baritono. Si iscrisse successivamente al Conservatorio Tartini di Trieste, alla scuola di chitarra. Amava tantissimo la chitarra ed io invece preferivo la tromba per cui la strada iniziata insieme ci separava anche se di poco perchè lo studio della tromba con il Maestro Sandri al Conservatorio dove mi ero iscritto anch'io, qualche volta ci faceva re-incontrare. Gran bel talentuoso ed istintivo chitarrista classico. Si era diplomato quindi al Conservatorio di Trieste, ma le possibilità di vivere di musica all'epoca non era tanto facile da affrontare a Trieste. Poi si sposò ed io, tromba sotto braccio, scappai da Trieste, per raggiungere Milano che all'epoca per noi musicisti era la Mecca della musica assieme a Roma. E poi, purtroppo non ci siamo più visti per tanti, tantissimi anni. Grande, amabile, umile persona, bravissimo chitarrista, per tutta la vita ed è per questo che mi piaceva Riccardo. Mi ha rattristato questa notizia, ma non me la sento di dire soltanto ..... mi dispiace, e, non si può essere soltanto tristi quando manca un affetto, e il ricordo pluriennale di amicizia visto che le amicizie giovanili non si scordano mai perchè hanno il potere di farti ritornare indietro nel tempo. Estendo quindi a Cristina, figlia di Riccardo, e alla cara, affettuosa compagna Daniela che ho avuto il piacere di incontrare proprio a Montereale Valcellina qualche anno fa prima del mio trasferimento in America. Non dimenticherò mai l'invito a pranzo con lei e Riccardo abbracciati affettuosamente nella loro dimora e .... finito il pranzo ascoltare, su mia richiesta, il magnifico tocco di Riccardo alla chitarra con uno dei suoi preferiti autori. Un preludio di Heitor Villa-Lobos. Prendo in prestito da un grande scrittore istriano/triestino, Fulvio Tomizza che ho conosciuto nella mia attività artistica che scrisse a chiusura di un suo libro di racconti: "Scende sulla terra il vuoto dei cieli o su di noi si spalanca la miglior vita? Questo non sapevo, che il mondo muore a ogni morte di un uomo”. Un abbraccio a chi, come me, gli ha voluto bene!